“Bouquet of Peace” P.Picasso 1958 Per un incontro con i genitori all’inizio dell’anno catechistico

Litografia di Picasso conosciuta con il nome di Bouquet of Peace. E’ stata ideata da Picasso come manifesto per un summit sulla pace (movimento a cui lui aveva aderito dopo la Seconda Guerra Mondiale) che si è svolto a Stoccolma dal 16 al 22 Luglio 1958. E’ autografata da Picasso ed è stata prodotta in 200 copie numerate.

 

Sguardo generale

 

Il disegno rappresenta un mazzo di fiori stilizzato tenuto da due mani.

Al centro ‘esplodono’ i fiori colorati. Si può notare come siano predominanti i colori primari: il rosso, il blu, il giallo.

Un disegno molto semplice, quasi infantile, non certamente raffinato, eppure particolarmente evocativo, capace di esprimere con pochi segni un senso di speranza e di pace. Alla complessità del disegno, Picasso sembra voler sostituire la creatività, l’immediatezza e la semplicità del tratto, per lasciare risaltare la freschezza dell’immagine e del suo messaggio.

Lui stesso affermerà a proposito del suo stile: « Quando ero piccolo sapevo dipingere come Raffaello, mi ci è voluta però una vita intera per imparare a disegnare come un bambino (con la sua libertà creativa) »

 

Entrando nei particolari

 

La semplicità e il tratto ‘non accademico’ del disegno emergono con più evidenza se si osservano i particolari.

Il mazzo è custodito tra due mani. Due mani destre. Sono due persone che nell’incontro si scambiano questo dono. Entrambe donano, entrambe ricevono. 

Due mani comuni, maschili e femminili insieme, giovani o adulte, senza connotazione di razza.

Ma anche due mani imprecise, sproporzionate.

Due mani che sembrano aggrapparsi a questo che sembra essere una sorta di “albero della vita”, che fiorisce nell’incontro di due persone.

 

Ma più di tutto i fiori.

Questa esplosione di colori è invito a guardare la bellezza, a contemplare i colori, a gustare la gioia del dono.

Il mazzo di fiori è un regalo molto comune, può sembrare anche inutile, ma in realtà può sorprendere per la sua bellezza, la sua freschezza.

 

Quest’opera ci parla di Pace, di speranza, di Vangelo, della “buona notizia” dell’amore. È immagine del “primo annuncio”, l’annuncio della buona notizia del regno che sa toccare le esistenze delle persone. Il Primo Annuncio è infatti semplice, comprensibile, sa far leva sugli aspetti essenziali della vita di chi incontriamo.

 

Come questo mazzo di fiori, così anche il Vangelo: mentre lo doni, lo ricevi, mentre lo ricevi, lo restituisci.  Nella sua totale gratuità, il Vangelo richiede mani che accolgono e mani che offrono e lasciano, non impongono, non buttano…

Nessuno possiede il Vangelo, nessuno possiede il dono, ma tutti lo ricevono e lo donano. Così è nel “Bouquet”: per entrambe le mani è nello stesso tempo dono e consegna.

 

Tutti allora possono annunciare, tutti possono essere raggiunti dal Vangelo. Uomini e donne, vecchi e bambini, di ogni popolo, cristiani praticanti e ‘ricomincianti’, dalle vite riuscite o segnate.

E l’annuncio è offerto ad ogni esistenza, quelle armoniose e quelle sgraziate, quelle attraenti e quelle segnate.

 

Perché: “Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù”Gal.3,28

 

Ma soprattutto il dono sorprende e si offre per la sua bellezza. Il Vangelo non è utile, ma bello. Lo dono perché rallegri e colori la tua vita. E’ invito a contemplare il dono di Dio.

 

“Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro.”M. 6,28

 

Il disegno con questo intreccio di mani che raccolgono, questo intreccio di fiori per farlo sbocciare, ci ricorda che il Primo Annuncio fiorisce nell’incontro.

 

Il Vangelo vive  e rivive nell’intreccio delle relazioni umane e proprio nell’incontro trova il terreno per sbocciare e fiorire.

 

“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.”Mt.10,8

 

Un “Bouquet of Peace” (Bouquet di Pace): perché il Primo Annuncio è essenzialmente l’annuncio del Risorto, “Pace a voi”.

 

L’autore

 

E’ molto complesso descrivere il percorso artistico di Picasso (Malaga, Spagna 1881 – Mougins, Francia 1973), una delle grandi personalità che nel corso del XX secolo  hanno rivoluzionato i linguaggi e l’ottica con cui l’uomo valuta il suo ruolo nel mondo. La sua arte è stata in continua trasformazione: spesso coesistono in lui tendenze fortemente distinte.

La vita dell’artista è apparentemente priva di eventi clamorosi, tutta concentrata in una sorta di corpo a corpo con la pittura.

A soli 20 anni dipinge le opere del periodo blu (1901-04), in cui i toni predominanti dell’azzurro scuro, assorbendo e armonizzando gli altri colori, accentuano la suggestione spirituale e il valore simbolico dei dipinti che raffigurano un doloroso mondo di miseria, descritto con commozione generosa e solidale. Le nuove frequentazioni a Parigi e il fascino suscitato dal mondo del circo scaturiscono nel cosiddetto periodo rosa (1905-06), malinconico ma temperato da tinte chiare e pastello.

Sviluppando poi intuizioni  di Cezanne e ispirato dall’arte primitiva e africana, Picasso fonda il cubismo (1907) in sodalizio con Braque: attraverso una profonda ricerca sullo spazio e la prospettiva, egli arriva alla progressiva evoluzione della forma costruita con elementi geometrici semplificati e vista da diversi piani simultanei, attraverso una terza dimensione non visiva, ma mentale (cubismo sintetico, 1913-25).

Dal 1923 Picasso si avvicina al surrealismo. Di continuo l’artista sovrapporrà poi all’ordine e alla monumentalità classica, da lui recuperata, il linguaggio di tipo cubista, quasi in una sorta di bipolarità costante tra il classicismo e la sua negazione più forte. Esempio famosissimo è la grande tela monocroma di Guernica(1937) dipinta in poche settimane di febbrile attività all’indomani della distruzione della cittadina basca durante la guerra civile spagnola.

L’urgenza di affermare una dimensione etica della pittura che, dopo il secondo conflitto mondiale, si affianca alla componente edonistica e sensuale è evidente anche in altre opere quali Massacro in Corea(1951), i due grandi pannelli della Guerra e della Pacee la Colomba, scelta per il manifesto del Congresso Mondiale dei Partigiani del 1949, un simbolo sia politico che universale.

 

Valorizzazione

 

Consigliamo di valorizzare questo disegno all’interno di un incontro con i genitori/adulti, o per l’inizio del percorso di Iniziazione Cristiana dei loro figli, o per l’inizio di un percorso di riscoperta personale della fede.

 

Il disegno infatti si presta per la sua freschezza e semplicità a valorizzare le attese, i desideri, le speranze degli adulti, come anche per esprimere la totale gratuità, bellezza e gioia del Vangelo che viene annunciato loro.