INIZIAMO SE…

Presentazione

 

L’originale titolo Iniziamo se… contiene tre preziose indicazioni: il riferimento all’iniziazione cristiana (IC), un verbo coniugato al plurale e una congiunzione ipotetica. UIC è oggi l’orizzonte del rinnovamento della catechesi in Italia. Lasciata in sordina per secoli a motivo della «cristianizzazione» (vera o presunta) della società, l’antica pratica dell’accompagnamento dei catecumeni ai sacramenti del battesimo, della cresima e dell’eucaristia, è stata recuperata e rilanciata negli ultimi decenni anche nel nostro paese. E non solo come metodo per l’accompagnamento degli adulti che domandano il battesimo, ma anche e soprattutto come paradigma per la formazione integrale del cristiano, prima e dopo i sacramenti. L’orizzonte della IC, infatti, permette di recuperare e fonde-re tutti gli ingredienti dell’itinerario di adesione a Cristo nella Chiesa: la conoscenza del vangelo, le esperienze comunitarie, il servizio, le celebrazioni liturgiche. Un accompagnamento che avviene nell’ottica della gradualità e dell’accoglienza. Il verbo iniziamo nel titolo è coniugato al plurale. Il soggetto dell’IC è infatti l’intera comunità, secondo la prospettiva che già il Documento Base del 1970 lanciava senza esitazione. Il processo di adesione alla Chiesa, che comprende catechesi, liturgia, fraternità, diaconia e missione, non può essere guidato da un solo «delegato», fosse pure il parroco o il migliore dei catechisti. Non è un singolo «insegnante», ma è l’intera comunità cristiana – lo voglia o meno – a trasmettere quell’immagine del Signore e della Chiesa che si stampa nella coscienza dei ragazzi, dei giovani e degli adulti. Se non ne è consapevole, trasmetterà facilmente un’immagine stanca e ripetitiva, scolastica e noiosa dell’esperienza cristiana. Se ne diventa consapevole, saprà attivare le sue risorse in modo da porsi essa stessa come «catechista» nelle sue diverse componenti: singoli, famiglie, gruppi, associazioni, ministri. Nel titolo c’è però un se. Iniziare non è un processo automatico, ma richiede delle condizioni. Esige che la comunità cristiana, secondo le prospettive di papa Francesco, si impegni a essere evangelica e missionaria, più che conservatrice e restauratrice; che sia meno preoccupata della divisione di spazi interni, dell’attribuzione di competenze e del mantenimento di strutture e più preoccupata dell’assorbimento del Vangelo, dei problemi reali del mondo e dei cammini complicati e spesso sofferti delle persone. Il rinnovamento ci sarà solo se le comunità avranno il coraggio di passare dal «catechismo» plasmato sui ritmi della scuola all’IC plasmata sui ritmi della famiglia, dalla trasmissione nozionale della fede alla testimonianza kerygmatica del Vangelo, dalla cura dell’informazione alla cura della trasformazione, dall’assillo dei programmi all’accompagnamento delle persone, dalla logica dottrinale alla logica catecumenale, dal corso al percorso. Iniziamo se… è un libro ricco, ben strutturato, lineare e stimolante, dove Luca Palazzi – uomo e prete di particolare sensibilità, preparazione e capacità di ascolto – unitamente ai membri della équipe dell’ufficio catechistico dell’arcidiocesi di Modena-Nonantola, fa tesoro della esperienza e competenza di questo team, condensando l’in-tensa attività portata avanti da un quindicennio; attività che ha trovato una particolare sintonia e una rinnovata ispirazione nel magistero dinamico, missionario e riformatore di papa Francesco.

 

Erio Castellucci

Vescovo di Modena-Nonantola